I TREDICI MESI DI AZZOLINA: UN BILANCIO
Le somme si tirano alla fine, dunque ci siamo. L'elenco non è esaustivo. Una premessa: governare dignitosamente la scuola è difficile in tempi di normalità e difficilissimo in tempi di crisi.
Partiamo dagli aspetti positivi.
+ C'è sicuramente un primo aspetto positivo in questi tredici mesi di Azzolina ministra. È relativo al passaggio dai voti ai giudizi nella scuola primaria. È stato detto "troppo poco, troppo tardi" e sarà forse anche vero, ma il meglio è nemico del bene e, se avessimo aspettato ancora qualche settimana, forse avremmo ancora per un altro anno, anche nella scuola primaria, quell'assurdità docimologica rappresentata dai voti numerici. Non sappiamo se e quando anche secondarie e università si doteranno di un sistema di valutazione minimamente difendibile dal punto di vista scientifico ed educativo, ma nel frattempo l'Ordinanza 172 del 4/12/2020 rappresenta una grande occasione per la scuola primaria. Il successo dell'operazione non è affatto scontato e dipende, tra le altre cose, da scelte da operare sulla formazione docenti. Serve una formazione contestualizzata, fondata su bisogni specifici espressi da scuole e insegnanti e non sul capriccio di chi la offre o sulla logica dell'adempimento di gente interessata unicamente all'attestato. Sarà Bianchi a occuparsene e gli faccio i miei più sinceri auguri.
+ Un secondo aspetto positivo è che Azzolina non ha avviato alcuna riforma della scuola affidando a una task force formata da giovani rampanti sedicenti esperti di educazione la redazione di un documento pedagogicamente inconsistente. È una cosa che personalmente ho apprezzato moltissimo.
Gli aspetti negativi sono relativi al fatto che la gestione educativa della pandemia è stata complessivamente disastrosa.
- Azzolina nei mesi di lockdown non è stata minimamente in grado di raccogliere in maniera sistematica informazioni sui processi di apprendimento e insegnamento costretti nella distanza forzata. L'essersi limitata a un confronto saltuario con una ristretta cerchia di dirigenti non ha avuto, come prevedibile, riscontrabili effetti positivi.
- Azzolina nei mesi di lockdown non è stata minimamente in grado di fornire indicazioni tempestive e ragionevoli sulla conduzione di attività didattiche a distanza.
- Azzolina tra marzo e agosto non è stata minimamente in grado di fornire indicazioni tempestive e ragionevoli sulla ripresa delle attività in presenza di settembre.
- Azzolina più in generale tra marzo 2020 e febbraio 2021 non è mai stata minimamente in grado di inquadrare pedagogicamente la crisi, raccogliendo informazioni e fornendo di conseguenza indicazioni sensate sulla conduzione di attività a distanza o nell'atipica presenza protocollata.
- Azzolina ha operato scelte comunicative poco dignitose dal punto di vista istituzionale e pedagogico, evitando accuratamente di affrontare temi come quelli della didattica in presenza e a distanza o del diritto alla salute nelle scuole per concentrarsi, con la complicità di un giornalismo mediocre, su banchi con le palle e rime buccali.
- Azzolina ha pensato bene di far svolgere un concorso in presenza nella fase più acuta della pandemia.
- Azzolina ha tollerato che la ripartenza delle attività in presenza facesse a meno di un sistema minimamente difendibile di testing e tracciamento e, dunque, di un monitoraggio attendibile dei contagi nelle scuole. La cosa ha contribuito a nascondere per qualche settimana sotto un tappeto di stolta noncuranza la scellerata insensatezza della scelta di stipare molti esseri umani per ore in spazi ristretti con misure di protezione mai validate scientificamente. Il tutto è stato troppo spesso accompagnato dalla tendenza a dissuadere i singoli dal far emergere casi di positività attraverso un sistema di intimidazioni più o meno velate. Il risultato è che docenti e personale ATA hanno operato in condizioni vietate in qualsiasi altro luogo di lavoro.
Auguro a Patrizio Bianchi di invertire la rotta dove è necessario.
CC
13/02/2021