𝗟𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮.
Quando, una quindicina d'anni fa, un allenatore disse in conferenza stampa che il suo gioco era "basato sulle ripartenze, non sul contropiede", l'indomani i giornali scrissero così: "la squadra gioca con le ripartenze, non col contropiede". Il fatto che, tutto sommato, agli occhi del grande pubblico, quelle ripartenze non presentassero differenze macroscopiche rispetto al vecchio contropiede, non impedì alla stampa di usare il nuovo termine. D'altra parte, il calcio è una faccenda complessa e, se un tecnico impiega un termine nuovo per significare qualcosa che a uno sguardo meno competente nuova non sembra, è bene che il linguaggio dei media inizi ad adeguarsi. Se interessato, il grande pubblico capirà: tra ripartenze e contropiede in effetti ci sono sottili differenze, e usare nomi diversi è il primo modo per riconoscerle (non mi soffermo sui benefici di tale riconoscimento).
Nella scuola le cose vanno molto diversamente. I media parlano ancora di Scuola Materna o addirittura di Asilo benché da trent'anni la locuzione corretta sia Scuola dell'Infanzia. La confusione è notevole, talvolta vengono fuse sotto la dicitura Asili sia la Scuola d'Infanzia (3-6 anni) sia i Nidi (0-3). Stesso destino tocca in sorte ai cicli successivi: è ancora un profluvio di Scuole Elementari, Medie, Superiori. Per tacere della tendenza, classista, a usare "Liceo" per definire tutto quello che succede tra i quattordici anni e la maggiore età. D'altro canto, si sente ancora parlare di Esami di Maturità (sarebbero "di Stato"), mentre il rilancio voluto da Draghi è stato interpretato nelle maniere più disparate, non capendo se il riferimento fosse a ITS o ITIS. Figuratevi quello che avviene quando la testata giornalistica sceglie di ospitare l'intellettuale di turno che si imbarca in discorsi su voti, giudizi e valutazione o su conoscenze e competenze senza avere contezza dei rapporti tra questi termini*.
Perché, informando sulla scuola, l'informazione tende a usare termini inappropriati?
Perché, il più delle volte, chi fa informazione sulla scuola non è consapevole del fatto che si tratta di una faccenda complessa più o meno quanto il calcio. Chiunque ha frequentato le scuole, e quanto saranno diverse le scuole d'Infanzia di oggi rispetto alle Materne di trenta, quaranta o cinquanta anni fa?
Ecco, posso darvi una notizia: sono diverse. Molto diverse. Tanto diverse che la differenza è persino maggiore rispetto a quella che passa tra un contropiede e una ripartenza.
Tutto sommato, sarebbe opportuno informarsi, prima di informare.
*Dopo aver scritto il post, sono venuto a sapere che Ernesto Galli della Loggia sul Corriere ha espresso la sua disinformata opinione sui giudizi nella scuola primaria